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Amniocentesi

L’amniocentesi è un prelievo di liquido amniotico, nel quale sono contenute delle cellule del bambino. Su queste cellule viene studiato il cariotipo (conteggio dei cromosomi e analisi delle loro caratteristiche) e alcune mutazioni dei geni allo scopo di diagnosticare le patologie fetali che dipendono da anomalie dei cromosomi e/o dei geni

 

Che informazioni fornisce?

L’amniocentesi dice se il numero e la forma dei cromosomi sono normali. I cromosomi contenuti nelle cellule sono 46. Quando il numero o la forma dei cromosomi sono alterati, vi sono conseguenze più o meno gravi per il nascituro ed in questo caso medici esperti le forniranno spiegazioni approfondite

La Trisomia 21 (Sindrome di Down) è la malattia cromosomica più frequente e caratterizzata dalla presenza di tre cromosomi 21 invece di due

E’ possibile in particolari condizioni cliniche (esempio anomalie del feto) o su richiesta della gestante analizzare il cariotipo del feto non solo con la metodica tradizionale citogenetica sopra riportata ma anche mediante tecnica CGH-array (anche conosciuto come cariotipo molecolare). Il CGH array permette di ottenere un’analisi dei cromosomi a più alta risoluzione: questa tecnica permette l’identificazione di sindromi da microdelezione o microduplicazione cromosomica che costituiscono un gruppo di patologie causate da microsbilanciamenti che coinvolgono regioni genomiche molto piccole (spesso <10 milioni di basi, Mb)

Nella maggioranza dei casi si tratta di quadri sindromici associati a importante disabilità, intellettiva e/o comportamentale e/o fisica, che singolarmente sono condizioni rare, ma che nel complesso hanno una frequenza stimata di circa 1:1000-2000 nati. Inoltre, in casi a rischio o su specifica richiesta del ginecologo curante o della gestante, è possibile ricercare, mediante l’analisi del DNA, mutazioni geniche associate alle malattie genetiche più frequenti e più gravi quali la Fibrosi Cistica, Sindrome del Cromosoma X Fragile (ritardo mentale), Sordità Congenita, Distrofia Muscolare di Duchenne-Becker, e altre malattie genetiche

Che informazioni non può dare?

Non in tutti i bambini nati con difetti congeniti si riscontrano alterazioni dei cromosomi o dei geni, pertanto non tutte le anomalie sono individuabili con questo esame. In particolare l’indagine fornisce informazioni relative alle patologie dovute ad alterazioni dei cromosomi fetali o di malattie geniche quando specificamente ricercate. Non esclude perciò la presenza di malformazioni legate ad altre cause. Una normalità dei risultati dell’amniocentesi non esclude la presenza di malattie genetiche non specificatamente ricercate e la maggior parte delle malformazioni congenite o dei ritardi mentali

Come viene eseguita l'amniocentesi?

Viene aspirata una piccola quantità di liquido amniotico (16-20 ml) che circonda il feto, mediante un ago sottile che, inserito attraverso l’addome materno sotto guida ecografica, raggiunge il sacco amniotico in cui è contenuto il liquido

Il liquido amniotico è principalmente rappresentato dall’urina del feto e si riproduce in poche ore. L’amniocentesi viene eseguita ambulatorialmente in una sala attrezzata per piccoli interventi chirurgici. L’inserimento dell’ago dà una sensazione di disagio come quella di un’iniezione intramuscolare. Il prelievo dura in genere meno di un minuto e la maggior parte delle donne descrive l’amniocentesi come poco o non fastidiosa

Quando si esegue?

In genere tra la 15^ e la 18^ settimana.

In casi particolari in cui una problematica viene evidenziata dopo questo periodo (esempio un’anomalia del feto evidenziata all’ecografia del 2° trimestre, infezioni) l’amniocentesi può essere eseguita anche dopo questa data

Quali sono i rischi e le complicanze di questa tecnica?

La maggior parte delle donne tollera bene l’esame e non ha alcuna complicanza. Tuttavia l’amniocentesi è un esame invasivo e può comportare dei rischi. I rischi materni sono quelli comuni alle procedure invasive e sono possibili, seppur molto raramente, complicazioni materne anche gravi (febbre setticemia); i rischi fetali sono l’aborto e/o la rottura prematura delle membrane che presentano un’incidenza dello 0,5 -1 % circa (1-2 casi su 200). Il rischio di malformazioni fetali (piedi torti) o di distress respiratorio e di polmonite neonatale segnalato in passato è sovrapponibile a quello della popolazione generale se l’esame viene effettuato come si fa attualmente dopo la 15^ settimana compiuta di età̀ gestazionale

Devo fare un colloquio prima di eseguire l’amniocentesi?

E’ necessario eseguire un colloquio presso il nostro ospedale dove saranno spiegati i vantaggi e rischi dell’amniocentesi e le procedure alternative quali i test di screening (test combinato o bitest) o la ricerca del DNA libero fetale. Il colloquio si esegue in regime di convenzione SSN. Il giorno del colloquio dovrà portare un’impegnativa del suo medico curante con indicato colloquio genetico (Codice 89.01). Al termine del colloquio, se si deciderà di eseguire l’esame, le sarà comunicata la data e l’ora della procedura

Quali esami devo fare prima dell’amniocentesi?

Al colloquio dovrà portare i seguenti esami:

  • Gruppo e Fattore RH
  • Test di Coombs indiretto (antecedente di non più di 30 giorni) se RH negativo
  • Esami epatite B e C (Hbsag e HCV) e HIV (fatti nel primo trimestre di gestazione)
  • Elettroforesi emoglobinica (microcitemia) o emocromo (dell’ultimo mese)
  • Eventuale documentazione relativa a malattie genetiche presenti in famiglia (microcitemia, fibrosi cistica, traslocazioni) ed eventuale consulenza genetica già effettuata

Se gli esami richiesti non sono stati ancora eseguiti le verranno prescritti in sede di colloquio e verranno controllati il giorno dell’amniocentesi

Quanto costa l’amniocentesi?

Se rientro nei fattori di rischio stabiliti dai LEA 2017 (Supplemento ordinario n. 15 alla GAZZETTA UFFICIALE Serie generale – n. 65 18-3-2017 allegato 10C) l’esame potrà eseguito in convenzione SSN in funzione delle settimane di gravidanza raggiunta e della disponibilità dei posti. In alternativa potrà essere eseguito in regime di privato sociale con un contributo della gestante ai costi dell’amniocentesi.

Ulteriori dettagli le verranno forniti durante il colloquio

Posso scegliere le indagini da eseguire sul liquido amniotico?

Durante il colloquio verranno identificate le indagini per lei indicate. Sarà possibile estendere le indagini su richiesta del suo ginecologo curante o su sua richiesta

Cosa devo fare prima dell’amniocentesi?

Salvo indicazioni differenti del ginecologo curante non è necessario un riposo prima della procedura. Non è necessario il digiuno e si consiglia un lieve riempimento vescicale. In fase di colloquio, nel caso assuma farmaci anticoagulanti (eparina a basso peso molecolare, aspirina), le saranno date indicazioni se e quando sospenderli

Quanto dura l’amniocentesi?

Generalmente il prelievo dura meno di un minuto. E’ però necessaria un’osservazione ecografica prima e dopo l’esame. Rimarrà in ospedale per circa 1 ora dopo l’esame

Cosa devo fare dopo dell’amniocentesi?

Dopo l’amniocentesi è consigliato per qualche giorno una riduzione dell’attività fisica e di astenersi da sforzi e impegni lavorativi gravosi

Dopo quanti giorni si hanno le risposte?

Dipende dai test che sono stati eseguiti. Le informazioni sul sesso fetale (maschio e femmina) e dei cromosomi 21, 13 e 18 che risultano più frequentemente alterati si ottengono in 3-5 giorni. Il risultato completo dell’esame si ottiene in circa 2-3 settimane

Quanto è attendibile l’esito di questo esame?

L’amniocentesi è un esame diagnostico e fornisce risultati attendibili in oltre il 99% dei casi

Cosa succede se l’esito dell’esame è positivo?

Se il suo bambino dovesse risultare affetto da un’anomalia dei cromosomi verrà indirizzata ad una consulenza genetica finalizzata a comprendere l’entità del problema

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